I tic sono manifestazioni nervose, gesti spesso insignificanti che si ripetono decine e decine di volte, come ad esempio piegare la testa in avanti, toccarsi il naso, strizzare gli occhi. Ripetizioni nervose, innocue ma molto meno rare di quanto si pensi: un ampio studio spagnolo pubblicato sulla rivista Pediatric Neurology ha infatti rivelato che il 19 per cento dei bimbi in età scolare soffre di uno o più tic.
I ricercatori spangoli hanno analizzato circa 1200 bambini delle scuole elementari e medie andando a valutare la presenza di tic motori e verbali più o meno evidenti. «Fino a oggi si è sempre pensato che i tic siano un’evenienza tutto sommato rara, ma perché le ricerche sono state condotte sui pazienti che arrivano all’osservazione del medico e quindi hanno tic più “pesanti” ed evidenti. Osservando tutta la popolazione scolastica ci siamo invece accorti che i tic leggeri, quasi impercettibili, sono invece abbastanza comuni: ne soffre quasi un bambino su cinque», spiega l’autrice della ricerca, la neurologaEsther Cubo. Stando ai dati raccolti, il 19 per cento dei piccoli presenta qualche forma di movimento involontario, per quanto lieve; la percentuale sale a poco più del 22 per cento nelle scuole speciali per bambini con problemi di apprendimento, e risulta sempre più alta fra i maschi rispetto alle femmine.
I bimbi con tic motori molto evidenti sono circa il 6 per cento, quelli con sindrome di Tourette nella quale si aggiungono tic vocali (urla improvvise, versi di animali, parole oscene) arrivano al 5 per cento; la neurologa tiene però a sottolineare che nella maggior parte dei casi i tic da lei individuati sono molto leggeri e per di più scompaiono o si attenuano molto con l’età. «I tic sono il disturbo motorio su base neurologica più frequente fra bambini e ragazzi, ma non devono preoccupare – dice la Cubo –. Non sappiamo ancora che cosa li provoca, ma di certo sono coinvolti i gangli cerebrali della base e la corteccia motoria: si suppone che ci sia un deficit della soppressione dei movimenti involontari e attraverso risonanze magnetiche funzionali è stato possibile capire che alcune aree cerebrali di chi soffre di tic sono iperattive o, al contrario, non si “accendono” quando dovrebbero per eliminare i movimenti involontari». I tic, così come la sindrome di Tourette, hanno una forte componente ereditaria; il confine fra normalità e patologia non è dato dalla qualità dei tic, ma soprattutto dalla loro frequenza. «Fra gli otto e i nove anni tre bambini su dieci hanno almeno un tic nervoso: ciò è assolutamente normale, se nel giro di qualche mese la manifestazione si esaurisce da sola – dice la neurologa –. Solo se i tic aumentano e si complicano è bene rivolgersi al medico per avere una corretta diagnosi ed eventualmente intervenire. Un tic nervoso “normale”, nei bambini come negli adulti, non richiede farmaci o particolari terapie: occorre considerarlo soltanto come una possibile “spia” di disturbi d’ansia od ossessivo-compulsivi, che sono in effetti più frequenti in questi soggetti. Ma non bisogna farne un dramma».
Federica Formisano
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