È stato recuperato il cadavere di uno dei quattro sub, tre giovani romani e una guida del posto, rimasti intrappolati nella Grotta del sangue di Palinuro, in provincia di Salerno. Proseguono le manovre per raggiungere gli altri tre sub: “I cui corpi però sono senza vita” fa sapere la Capitaneria di Porto.
Si chiamava Andrea Petroni, romano di 41 anni, il sub recuperato senza vita dalle squadre di Vigili del Fuoco. Ad attenderlo, in preda alla disperazione, il padre e la madre, giunti sul posto non appena hanno saputo che tra i quattro dispersi c’era anche il figlio.
Un palombaro ha avvistato i tre corpi che sembrano senza vita. I quattro sub facevano parte di un gruppo più numeroso: la maggior parte è riuscita a raggiungere l’uscita della grotta, i quattro sono rimasti intrappolati. A dare l’allarme sono stati alcuni compagni, che stavano compiendo con loro una cordata nella grotta. Una volta fuori si sono accorti che all’appello mancavano i tre e la guida.
Secondo quanto confermato dal Capitano di Vascello Andrea Agostinelli (Comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro) al Mattino, “non ci sono più speranze di ritrovarli in vita. Un quinto sub ci ha comunicato di aver visto i corpi senza vita dei quattro”. I tre giovani romani erano in vacanza nel Cilento. La quarta persona, invece, è una ragazza locale di un diving center del posto.
Col passare delle ore si delineano più chiaramente i contorni della dinamica dell’incidente. È possibile, infatti, che i quattro siano rimasti bloccati all’interno di un cunicolo della grotta a causa del fango sollevatosi durante il loro passaggio. L’acqua, diventata improvvisamente torbida, avrebbe contribuito a far perdere l’orientamento dei sub che non avrebbero più trovato la via d’uscita. “In poco tempo – spiega la Capitaneria – la riserva di ossigeno è terminata. I quattro avrebbero tentato di respirare affiorando dall’acqua e sfruttando una piccola bolla d’aria. Anche questa riserva di ossigeno si è però esaurita. A fornire questa ricostruzione – spiega ancora la Capitaneria – è stato l’unico testimone oculare finora disponibile, un sub della stesso Diving Center che aveva organizzato la giornata con i tre turisti romani”.
“Per recuperare i corpi – fa sapere il comandante Agostinelli – sono in arrivo le squadre di sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli e una squadra dei vigili del fuoco di Salerno”. Sarebbe già stata aperta un’ inchiesta mentre tutti i materiali presenti nella grotta saranno sequestrati. Le ricerche, disperate, sono proseguite per ore. E con il passare del tempo cresceva anche l’angoscia di familiari e amici.
La Grotta del sangue, chiamata così per il colore rosso delle sue pareti causato della presenza di un batterio, sorge a poca distanza dalla più famosa Grotta Azzurra, nei pressi di Capo Palinuro.
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