Treno rosa: donne riunite per difendere la Costituzione

L'arrivo a Roma del treno delle donne per la Costituzione è previsto per il 24 settembre

Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi. La Costituzione è di tutte le italiane e gli italiani, e senza la condivisione paritaria nessuno ha il diritto di modificarla. Soprattutto l’art. 1 dei principi fondamentali non si tocca!

Sono queste le parole che maggiormente colpiscono del manifesto redatto dalle Donne del treno per la Costituzione. Nata da un’idea delle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile, ha immediatamente trovato numerose adesioni. Due i treni che si incontreranno a Roma. Uno dall’estremo Nord e l’altro dall’estremo Sud per far valere i propri diritti e quelli di tutti i cittadini italiani. Sono convogli carichi di donne. La partenza è prevista per il 23 settembre, con arrivo a Roma il giorno seguente. Un appuntamento con la giustizia e la lealtà verso il proprio Paese. Un incontro per protestare, per rendere partecipe la politica del grado di intolleranza presente nel nostro Paese. È il popolo rosa a far sentire la propria voce. Sono le donne a dire basta all’incuranza di Montecitorio, alla sua capacità di aggirare e riscrivere le leggi, alla sua totale mancanza di rispetto verso ciò che il Referendum popolare del 2006 ha evidenziato.

Non è la prima volta che assistiamo ad una collaborazione e mobilitazione così radicata sul territorio. Sono ottantasette le associazione che hanno deciso di aderire all’iniziativa, almeno cinquemila le persone attese alla stazione. Nessuna discriminazione geografica, solo la prerogativa di essere donne. Il genere maschile non è escluso anche perché non è una “lotta di genere”. Semplicemente il nome “Treno per la Costituzione” vuole essere indicativo di coloro che hanno danno l’input alla manifestazione.

Quest’ultima è nata a seguito della proposta di modifica presentata da alcuni parlamentari del Pdl nel luglio del 2011. La variazione dell’art.1 – in particolar modo della parte “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” – sembra un gesto politicamente dittatoriale (soprattutto se la frase va affiancata dal riconoscimento de “la centralità del Parlamento, titolare supremo della rappresentanza politica”). Il programma è proposto integralmente sul sito www.trenodelledonneperlacostituzione.it. L’arrivo è previsto a Roma poco dopo le sette del mattino per poi recarsi a piazza Montecitorio. Lì una delegazione cercherà di essere ricevuta dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano per spiegare le motivazioni che hanno spinto a questa mobilitazione, per evidenziare la necessaria conservazione dei principi stabiliti dalla carta Costituzionale come le pari opportunità e il diritto al lavoro.

Nella Toscano, promotrice dell’iniziativa, ha tenuto a sottolineare che «questa è una manifestazione contro la classe politica italiana, non solo contro il governo. Perché purtroppo, noi donne, non ci sentiamo rappresentate neanche da quest’opposizione».

Roberta Santoro

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