Napoli può esaltare o lasciarti imprigionato, come in un limbo, incapace di esprimerti schiacciato dalla troppo passione, dal troppo amore, dalle troppe aspettative. La città partenopea non è una città come tutte le altre e questo vale in tutti i suoi aspetti, calcio compreso. Ci sono calciatori che a Napoli si esaltano, compiendo imprese e raggiungendo traguardi che mai più intravedranno nella loro carriera. E c’è, invece, chi, all’ombra del Vesuvio smarrisce il proprio estro o il proprio talento, transitando senza lasciare segno o andando poi via con la consapevolezza, sua e dell’ambiente, di non aver mostrato tutto il proprio valore.
Il campionato appena iniziato ha confermato in pieno queste considerazioni. Dall’atalanta al Siena, passando per la Lazio, le squadre di serie A sono piene di uomini che negli anni scorsi sono transitati, con alterne fortune, sulle rive del golfo, e che ora stanno mostrando il meglio di se.
Se l’Atalanta fa 10 punti in quattro gare, e sarebbe prima senza la penalizzazione, un po’ di merito, o forse anche più di un pò, va a German Denis, attaccante ex Napoli, autore di tre reti in questo inizio di stagione. Certo, un inizio così eclatante non se lo sarebbe aspettatato nessuno, e certo è opera di tutti, ma in ogni orchestra che si rispetti è giusto sottolineare anche i singoli. Il «Tanque» ha già segnato tre gol, insinuando il dubbio che forse a Napoli e Udine era stato sottovalutato. D’altronde nelle squadre in cui ha militato non ha mai avuto un ruolo di così primo piano e la sicurezza di essere titolare.
E se a mettersi in mostra sono i calciatori, o i musicisti, continuando con la metafora dell’orchestra, non bisogna dimenticare il direttore, tecnico in questo caso, ovvero quel Pierpaolo Marino che aveva voluto Denis a Napoli e che lo ha voluto anche a Bergamo. Una dimostrazione di fiducia che il calciatore argentino sta ripagando, anche grazie all’apporto di Maxi Moralez, anche lui voluto da Marino. Ma Denis non è il solo ex del Napoli che sta facendo grande l’Atalanta. Perno del centrocampo nerazzurro è un certo Luca Cigarini, che a Napoli non ha mai ingranato, e di cui si erano perse le tracce a Siviglia. Tornato dove era esploso tre anni fa, sembra aver ritrovato la verve e nella scorsa giornata è pesino andato in gol.
E la scorsa domenica, di gol ne ha segnati due anche Emanuele Calaiò. Lui il suo talento a Napoli lo aveva dimostrato tutto, soprattutto in B, ma in serie A non è mai riuscito a farsi prendere in considerazione. Ora a Siena, titolare inamovibile e con la fiducia della società, potrebbe aver trovato il terreno giusto per far vedere quanto vale anche al pubblico della massima serie.
Storie di calciatori, prima ancora di uomini, che negli ultimi anni hanno conosciuto Napoli e si sono fatti conoscere dai tifosi. Denis, Cigarini, Calaiò, così come tanti altri, hanno conosciuto l’affetto dei tifosi partenopei che però, forse escluso Calaiò, non li hanno mai visti esprimersi ai loro massimi livelli, se non in sporadiche occasioni.
Storie che si completano con quella di Edy Reja, l’uomo della doppia promozione e del ritorno in Europa League. Quel Reja amato ma anche contestato, sempre però con il rispetto e la riconoscenza che si deve a chi fa il proprio dovere e ottiene dei risultati. Quel Reja così antipatico e pignolo, sicuro di se tanto di dire me ne vado quando il suo lavoro pare non essere più apprezzato. Eccessivo? Forse si, ma anche l’orgoglio oggi come oggi è un bene prezioso.
Umberto Rennella
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