Vegan is the new black

Il boom dei vegani

Il vegetarianesimo affonda le sue radici nei secoli, in maniera quasi naturale. Essere vegani oggi purtroppo è invece più una moda che un vero e proprio stile di vita.

Chiariamo una cosa fondamentale all’inizio di questo articolo: nessuno punta il dito verso scelte che partono dal profondo dell’animo per le motivazioni più svariate, ma quando un argomento diventa “di moda” allora va sviscerato con il giusto spirito critico.

Il vegano, a contrario del semplice vegetariano, evita anche i prodotti derivanti da animali (ad esempio latte, uova etc), riducendo di parecchio la possibilità di scegliere tra i prodotti per lui commestibili.

Uno stile di vita vero e proprio dunque, tenendo ben presente che il vegano non considera questa scelta valutando la sua salute, ma semplicemente per un profondo rispetto verso il mondo animale.

Molti animali sono sacri per alcune religioni, qui gli animali sono tutti sacri.

Per ovviare a questa scelta radicale e di amore, il vegano sfrutta prodotti naturali che solitamente non vengono presi in considerazione nella normale dieta “mediterranea”.

E allora spazio a radici, bacche di ogni tipo, prodotti derivanti dalle piante come olii ed estratti.

Nulla che possa apparire non appetibile, se cucinato con sapienza e fantasia!

Purtroppo il mondo vegano per una conseguenza fisiologica si sente “attaccato” dai feedbacks provenienti da chi questa scelta di vita non la capisce o non la accetta.

La triste conseguenza di questa sorta di “scelta di campo” è una sorta di muro comunicativo che si erge tra vegani e non vegani.

La faccenda si amplifica sui socials, il mezzo di comunicazione per antonomasia ai giorni nostri, creando stupidi attriti e “guerre” senza senso a colpi di likes e di commenti.

Ció che dobbiamo imparare è saper accettare scelte che partono dall’animo e verso le quali il rispetto diventa la componente fondamentale per imparare la grande lezione sociale per la quale tutti devono saper accettare le scelte degli altri all’insegna del “vivi e lascia vivere”.

PATRIZIA DIOMAIUTO

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